Inoltre l’intento è anche quello di indurre un corretto uso dei social.
Da diversi anni esiste un progetto che sta coinvolgendo le scuole di tutta Italia: è organizzato dalla casa editrice Gea Books e il suo obiettivo è quello di aiutare i bambini in ospedale e tutti i volontari che ogni giorno si trovano al loro fianco. Grazie alla collaborazione con diverse associazioni, infatti, vengono presentati dei volantini all’interno degli istituti che pubblicizzano i libri in vendita e che danno, su un lato, alcune informazioni su un’associazione di volontari in pediatria: può essere Abio, o Fondazione Sorrisi, o Theodora onlus o ancora Mio figlio onlus. E se il giorno successivo un bambino tornerà con l’importo indicato sul listino, gli verrà dato il libro da lui scelto e un gadget e il devoluto andrà ad aiutare una delle fondazioni che collaborano con il progetto.
Miniature, frammenti antichissimi, manoscritti appartenenti alla Biblioteca Vaticana (costruita a metà del 400 su indicazione dell’allora Papa Niccolò V) sono sbarcati nel web.
A occuparsi della digitalizzazione delle oltre 41 milioni di pagine della Biblioteca Apostolica Vaticana, è stato il gruppo giapponese della Ntt Data che, attraverso la sua filiale italiana, ha investito nel progetto circa 18 milioni di euro.
Tra i documenti di maggiore valore troviamo il “Virgilio Vaticano”, un codice prodotto a Roma verso il 400 D.C., il codice studiato da Raffaello e acquistato da Fulvio Orsini nel 1579, giunto nella biblioteca Vaticana nel 1600. Sono digitalizzate anche le illustrazioni della “Divina Commedia” eseguite da Sandro Botticelli per Lorenzo il Magnifico nel secolo XV; un manoscritto ebraico miniato del Mishneh Torah di Maimonide databili fra il 1451 e il 1475 e una collezione di 73 frammenti coranici appartenuta in precedenza all’antiquario e bibliofilo Tammaro De Marinis.
Un’importante scoperta è stata fatta nella biblioteca francese di Saint-Omer. Rémy Cordonnier – esperto di letteratura medievale – era alla ricerca di materiale per una mostra su degli autori anglo-sassoni quando si è imbattuto nel primo e rarissimo in Folio di Shakespeare. Si tratta infatti dell’unico esemplare – dei 230 stampati all’epoca – ed era stato catalogato erroneamente .
Fa parte della prima edizione del tomo, è stato stampato nel 1623 con il titolo “Mr William Shakespeares (sic) Comedies, Histories, & Tragedies”, mancano la copertina e circa trenta pagine, ma ai suoi margini ci sono delle note scritte a mano che secondo gli esperti potrebbero essere delle indicazioni per la regia dell’Enrico IV. “All’inizio – spiega Cordonnier in una intervista Guardian – pensavo fosse un’edizione successiva, del Settecento, solo più tardi mi sono accorto del suo valore”.
A seguito dell’incredibile scoperta è stato contattato uno dei maggiori esperti di Shakespeare, Eric Rasmussed docente della University of Nevada di Reno, il quale ha portato avanti le pratiche per autenticare il volume.
Il valore del primo in Folio è stimato tra i 2,5 e 5 milioni di euro. Secondo le supposizioni degli esperti, il libro sarebbe arrivato in Francia in seguito alla fuga degli inglesi cattolici che lasciavano l’Inghilterra a causa delle persecuzioni degli anglicani.